Mal dell’esca e acinellature dei grappoli: un’unica soluzione nei concimi organici alternativi

Avere un vitigno in salute che produca uva di qualità è una condizione imprescindibile per ottenere buone produzioni e potersi inserire nei mercati migliori. I viticoltori ben sanno che le fitopatie e i difetti che colpiscono la vite e il grappolo possono pregiudicare non poco le rese e di conseguenza i ricavi per l’azienda.

Una malattia del legno epidemica come il “mal dell’esca”, la quale causa il deperimento della pianta, o il fenomeno dell’acinellatura, che comporta perdite di produzione, sono problematiche molto importanti in viticoltura. 

IL MAL DELL’ESCA: CAUSE E SINTOMI

Il mal dell’esca della vite rappresenta una delle più diffuse e gravi patologie del legno, molto complessa come sindrome sia per la tipologia dei sintomi sia per i differenti funghi che la causano (agenti eziologici). I sintomi classici della malattia sono imputabili alla presenza di Fomitiporia mediterranea e si possono verificare due tipi di decorso: cronico (un deperimento lento e progressivo che può durare molti anni) oppure acuto (morte repentina della pianta).

Uno dei sintomi più caratteristici del decorso cronico è rappresentato dalla presenza sulle foglie delle cosiddette “tigrature”. Queste si formano partendo da chiazze decolorate (gialle o rosse in base al vitigno) che si ingrandiscono e si uniscono fino a formare delle aree continue tra le nervature che poi necrotizzano. I tessuti necrotizzati spesso mantengono un alone giallo o rosso vivo. Sulle foglie si possono manifestare anche sintomi aspecifici come clorosi, arrossamenti, necrosi marginali e del lembo con accartocciamento e perdita di turgore. I sintomi cronici possono comparire anche sugli acini, soprattutto sulle uve da tavola bianche, sotto forma di necrosi superficiali. Possibili anche disseccamenti dei tralci e dei grappoli.

I sintomi sulla chioma sono espressione del progressivo deperimento del legno osservabili nel cordone e nel fusto. Nelle fasi iniziali si possono osservare striature necrotiche o venature brune che appaiono come punteggiature in corrispondenza dei vasi legnosi. Le striature si infittiscono originando una necrosi circolare di colore bruno, a cui si unisce la formazione di carie e di tessuti molli.

Nella sindrome acuta si ha la manifestazione del colpo apoplettico, cioè l’avvizzimento improvviso dell’intera vegetazione a cui segue spesso la morte della pianta e che si manifesta solitamente nella fase di maggior sviluppo vegetativo o quando inizia la maturazione dei grappoli.

I fattori che favoriscono lo sviluppo e la diffusione dei patogeni responsabili del mal dell’esca sono principalmente i seguenti:

  1. La presenza e l’accumulo di legno morto in vigneto all’interno del quale si possono differenziare i corpi fruttiferi dei funghi;
  2. La presenza di piante debilitate da stress biotici ed abiotici;
  3. La presenza di ferite che consentono la penetrazione dei patogeni nel legno.

Negli ultimi dieci anni l’attenzione verso il mal dell’esca è cresciuta anche a seguito di ripetute segnalazioni che riguardano la comparsa di sintomi non solo su viti adulte e vecchie, ma anche su viti giovani.

L’ACINELLATURA: LE CAUSE E I DANNI

L’acinellatura è dovuta alla mancata fecondazione del fiore e viene chiamata anche impallinatura. Consiste nella presenza di alcuni acini di un grappolo che rimangono piccoli mentre gli altri si accrescono regolarmente. Si ha un’acinellatura verde quando gli acini, in genere senza semi, rimangono verdi fino alla vendemmia.

UNA SOLUZIONE COMPLETA E SOSTENIBILE PER LA VITE: PROFIT®

Data la gravità di una malattia del legno come il mal dell’esca, risulta essenziale quindi un’iniziale strategia preventiva per scongiurare il pericolo del deperimento delle viti.
Il lento sviluppo e la manifestazione irregolare dei sintomi complicano l’attuazione delle strategie di difesa. Infatti, quando compaiono le prime piante sintomatiche, molte altre viti circostanti sono già state contaminate. Quando si manifesta, quindi, la necessità dell’intervento chimico è solitamente troppo tardi. La prevenzione ha quindi un ruolo molto importante e parte dalle buone pratiche colturali:

  • Utilizzo di materiale vivaistico a basso rischio d’infezione;
  • Riduzione delle infezioni attraverso la rimozione di possibili fonti di inoculi dei patogeni e la protezione delle vie di penetrazione (tagli);
  • Potare con tempo asciutto, senza vento e soprattutto in assenza di pioggia, poiché quest’ultima favorisce la diffusione di spore e conidi dei patogeni e la loro germinazione;
  • Riduzione degli effetti della malattia per mantenere il più a lungo possibile la produttività dell’impianto.

Per attuare quest’ultimo punto è importante che la pianta abbia la possibilità di reagire all’infezione per evitare la morte e l’estirpo del ceppo. Enti regionali consigliano da anni l’utilizzo di sostanze che stimolano le difese della pianta e concimi fogliari.

Dall’altro lato, però diventa sempre più pressante anche le richieste dei consumatori e della società riguardanti la sostenibilità del processo produttivo, per ottenere un “Vino Sostenibile”. Nell’ottica di coniugare un miglior sviluppo sostenibile del processo produttivo con la produzione di un vino dalla qualità inalterata, si devono cercare nuove strategie produttive. Un approccio biologico in alcuni contesti è la soluzione per congiungere il rispetto dell’ambiente e le necessità di intervento.

AgriNewTech, spin off accademico dell’Università degli Studi di Torino, è al lavoro dal 2009 per concretizzare anni di ricerche internazionali universitarie in prodotti per l’agricoltura di alta innovazione tecnologica ed eccellenza qualitativa. Sono stati così sviluppati dei fertilizzanti innovativi con formulazioni speciali per ottenere in campo, e in cantina, i risultati migliori. Nello specifico il prodotto di AgriNewTech particolarmente adatti per il recupero del vitigno soggetto al mal dell’esca è PROFIT®.

PROFIT® è un concime organico azotato consentito in agricoltura biologica, costituito da sangue fluido ad applicazione fogliare. La sua caratteristica composizione apporta azoto, carbonio e ferro organico di origine biologica, assicurando un miglioramento generale delle qualità organolettiche e una notevole risposta nella prevenzione e recupero del mal dell’esca.

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DI PROFIT® PER IL MAL DELL’ESCA E L’ACINELLATURA

Sono state condotte diverse sperimentazioni per valutare l’efficacia di PROFIT® nell’eliminare le acinellature e nel trattamento contro i patogeni responsabile del mal dell’esca.

  • Tentativo di recupero dal mal dell’esca con PROFIT® su vitigno Cabernet Sauvignon a Vo’ Euganeo (PD): sfruttando la sinergia tra PROFIT® e il Fosetil Alluminio (biostimolante usato anche come antiperonosporico) e trattando il vigneto tre volte ogni stagione si è notato un recupero tale da non dover capitozzare o eliminare i ceppi. Inoltre si è notato il blocco della diffusione di questa importante patologia, grazie all’aumento delle difese naturali della pianta.
  • Prove effettuate con PROFIT® per il fenomeno dell’acinellatura su vitigno Lambrusco di Sorbara in provincia di Modena: il trattamento con PROFIT® ha eliminato le acinellature e le differenze nel grado di maturazione rispetto al testimone non trattato.

L’utilizzo PROFIT® rispetto ad altri concimi tradizionali sono evidenti anche sulla qualità dei mosti, come dimostrato dalla prova sperimentale condotta in Friuli-Venezia-Giulia su vitigno Merlot.  I risultati di questa prova sono riportati nella tabella sottostante.

Inoltre, panel test effettuati alla fine di tre anni di trattamento di bianchi francesi evidenziano come PROFIT® intervenga in modo positivo negli aspetti organolettici del vino. Si è notato una forte riduzione dell’astringenza e l’incremento di note terpeniche (in particolare di linaiolo, come risulta da analisi gascromatografiche).

I vantaggi dell’utilizzo di PROFIT® e di tutti i prodotti AgriNewTech, sono frutto di anni di ricerche e sperimentazioni; ciò garantisce all’utilizzatore la sicurezza di impiegare un prodotto dall’efficacia provata. Per scoprire le caratteristiche specifiche, le dosi e le modalità di impiego, scaricate le schede tecniche dal nostro sito

http://www.agrinewtech.com/it/prodotti/fertilizzanti/profit.

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